In apertura prima di trattare degli Oscar vi proponiamo dei lungometraggi alla Città del Cinema. Se tra i lettori c’è qualche fan di Bob Dylan o della scena musicale folk newyorkese consiglio di andare a vedere subito A complete unknown con Timothée Chalamet che quest’anno si sta dimostrando un attore degno dei suoi ruoli e che sicuramente crescerà diventandone uno ancora più grande. Invece da domani potrete andare a vedere Babygirl, un film romantico che vede una potente CEO che intraprende una relazione con uno stagista molto più giovane mettendo a repentaglio la sua carriera.
“Miglior regista”
Inizierei subito con la categoria del Miglior regista di cui i candidati quest’anno sono: Jacques Audiard con il suo popolare film Emilia Pérez, il più nominato con ben 13 candidature; Sean Baker con Anora. Brady Corbet con The Brutalist secondo lungometraggio con più candidature alla pari di Wicked con ben 10, film che ha colpito tutti anche ai Golden Globe ma purtroppo non ancora uscito in Italia, premiato con il Leone d’argento al festival di Venezia. Coralie Fargeat con The Substance, un film di cui abbiamo parlato in diretta che potrete recuperare cliccando sul link; James Mangold con A complete unknown.
“Miglior film internazionale”
Un’altra categoria molto interessante è quella del Miglior film internazionale e tra le nomination abbiamo: Emilia Pérez, sempre di Audiard, registrato in Francia e quindi rappresentante della nazione francese. Flow – Un mondo da salvare (Straume), diretto da Gints Zilbalodis, un film di animazione lettone, fatto solo di immagini e musiche, dove il protagonista, un gatto nero si ritrova in mezzo ad un’alluvione e insieme ad altri animali viaggia su una barca per sopravvivere. Io sono ancora qui (Ainda estou aqui), di Walter Salles, un film del Brasile; parla di una madre preoccupata per la vita di sua figlia, la quale partecipa a movimenti studenteschi contro la dittatura militare brasiliana del 1971. Pigen med nålen, regista Magnus von Horn, che parla del primo dopoguerra in Danimarca, dove una ragazza, scopre di essere incinta e viene licenziata, troverà lavoro solo come balia. Il seme del fico sacro (Dāne-ye anjīr-e ma’ābed), diretto da Mohammad Rasoulof, è un film tedesco, ambientato in Iran, a Teheran: un padre comincia ad applicare restrizioni alle figlie, preoccupato a causa della loro partecipazione in proteste studentesche.
“Miglior film”
Siamo arrivati alla categoria più attesa, “Miglior film”: fra i nominati The substance, Io sono ancora qui, A complete unknown, The brutalist, Anora, Emilia Pérez. Invece che non abbiamo ancora trattato c’è il famoso sequel di Dune: Dune – Parte due di Denis Villenevue. Conclave di Edward Berger che come fa intendere il nome ci porta a Roma, più precisamente nel Vaticano, durante l’elezione di un nuovo papa a causa della morte del precedente. Nickel Boys, diretto da RaMell Ross, che parla di un adolescente afroamericano che vive negl anni 60’ arrestato e condannato a una pena detentiva in un riformatorio chiamato, Nickel Academy, dove incontrerà un altro ragazzo, Jack Turner. E per ultimo il film che ha vinto ai Golden Globe come lungometraggio che ha incassato di più al botteghino, il musical più famoso di quest’anno, Wicked, di Jon M. Chu, che riadatta la storia del meraviglioso mago di Oz.